LAGO BACCIO

 
 
Il Lago Baccio è tra i più grandi laghi appenninici della Provincia di Modena, dopo il famoso Lago Santo. E’ situato in una conca ad alto valore ambientale e nota ai vari appassionati di storia per i numerosi reperti archeologici ritrovati nei suoi pressi. 
Il lago, di origine glaciale,  era una torbiera, bonificata negli anni 60; il lago è stato oggetto di numerosi interventi atti a evitarne la scomparsa e, per valorizzarlo dal punto di vista turistico, venne operata una drastica riduzione delle vegetazione palustre e fu costruita una diga in calcestruzzo.
Il lago presenta una caratteristica forma ovale, unica in tutto l’Appennino Settentrionale, data l’assenza di vulcani nelle vicinanze  e la bassa sismicità del terreno; si trova ad un’altitudine di 1554 m s.l.m. e raggiunge i 5 metri di profondità al centro. Proprio la scarsa profondità deve aver influenzato il nome originale del lago: “Lago Basso”.
Dallo specchio d'acqua sfocia il Rio Baccio, che, unendosi al fosso del Terzino, costituisce uno dei maggiori affluenti del Rio delle Tagliole.
Il Lago Baccio presenta un’ importante flora tipica degli ambienti umidi: dallo Sfagno al Trifoglio fibrino alla Calta palustre, mentre nelle sue acque, così come in quelle del Lago Santo, è presente la  fario ceppo S.V.A. Il lago è uno dei pochi luoghi rimasti nell' Appennino dove la fario riesce a riprodursi e a vivere in cattività; per questo la S.V.A. immette nelle acque del Baccio solo avannotti e nessun esemplare adulto.
Suggestiva è la faggeta che lo fiancheggia, in cui compaiono il salicone, l’acero montano e il sorbo degli uccellatori.

Ad oggi, stanno per essere ultimati dei lavori di manutenzione promossi dal Parco del Frignano, volti a preservare l’unicità del Baccio e delle sue acque che si stavano lentamente abbassando.
I diritti di pesca nel Lago Baccio appartengono esclusivamente ai soci S.V.A. (Società Valorizzazione Abetone), qui, a differenza del Santo, la pesca non viene mai aperta al pubblico, valorizzando così i piani di sostenibilità e conservazione dell’area.
Nelle acque del lago sono consentiti tre tipi di pesca: a mosca, a spinning e con lombrico/camola.
La pesca con lombrico e camola prevede la cattura obbligatoria, in questo caso il pesce non può essere ributtato in acqua e possono essere trattenuti un massimo di tre esemplari, a prescindere dalla loro misura. Stessa cosa vale per i  pescatori a mosca e a spinning, pur pescando con amo singolo e ardiglione schiacciato. Altrimenti può essere praticato il  “catch and release”, senza cattura e sempre con amo singolo e ardiglione schiacciato.
 

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